Targa d'oro, parola ai protagonisti: Sébastien Grail
29/04/2021

Entretien en français

Targa d’oro ed Europeo d’argento

Nelle sue due apparizioni ad Alassio, Sébastien Grail ha vinto un’edizione della gara a quadrette e perso la finale a coppie della competizione continentale

Sébastien Grail é un esempio di longevità ai massimi livelli. I suoi duelli nel tiro progressivo con Marco Ziraldo hanno lasciato il segno. Il “superdotato” delle bocce si é riconvertito, senza problemi, nel tiro di precisione e nel gioco tradizionale, raccogliendo nuovi titoli nazionali e internazionali. Un percorso che l’ha portato a  indossare nuovamente la divisa della squadra nazionale francese nel 2018 ad Alassio. Un ambiente che ritrovava con piacere, dopo aver vinto la Targa d’Oro nel 2012, con i colori del Nutella Team Lussemburgo. Un cammino che ci racconta in questa intervista.

L’Italia e le bocce?
“L’Italia é innanzitutto con la Francia, la Slovenia e la Croazia, uno dei Paesi più forti a livello di sport bocce. A noi francesi piace partecipare ai tornei italiani. Malgrado l’arrivo di altre nazioni, resta la rivalità storica tra Italia e Francia”.

I tuoi migliori ricordi dell’Italia?
“Per il passato ci sono i duelli nei tiri sportivi, specialmente il tiro progressivo. Per anni é stato il confronto Francia contro Italia, la rivalità con Marco Ziraldo. C’é stata poi la vittoria a coppie nel Mondiale di Feltre nel 2011, insieme a Fabrice La Posta. E poi Alassio, l’anno successivo. Siamo venuti per la prima volta e abbiamo vinto. Non ho più partecipato alla Targa d’Oro da allora, ma sono tornato ad Alassio nel 2018 per disputare i Campionati Europei. Giocavo a coppie con Jerome Benoit, che ha vinto anche lui la Targa d’Oro nel 2019”.

Sébastien Grail in bocciata con la maglia transalpina all’Europeo 2018 di Alassio (foto Dante Bonino)

Sébastien Grail ha rappresentato la Francia nel tiro di precisione e nella prova a coppie nell’Euro 2018 di Alassio 2018 (foto Dante Bonino)

Come hai conosciuto la Targa d’Oro?
“Giocavo a Pont de Claix. E’ stato Carlo Bresciano che ce ne aveva parlato. Abbiamo formato la quadretta con lui, Silvio Riviera e Fabrice La Posta”.

Cosa rappresentava per te all’epoca
“Non avevo nessuna conoscenza diretta. Ma sapevo che che era un torneo molto rinomato in Italia, con più di 300 quadrette iscritte. A noi francesi ricordava i tornei estivi come Gap e la Côte-Saint-André, a cui partecipano moltissime formazioni a quattro. Oggi penso che i francesi abbiano voglia di venire a giocare ad Alassio. D’altronde sempre più squadre francesi che disputano la Targa d’Oro”.

Il 2012?
“Siamo partiti da Pont-de-Claix con Patrick Goffi, con cui abbiamo trascorso il weekend. Siamo passati a Monaco, dove abbiamo dormito prima di arrivare ad Alassio per partecipare alla gara. Abbiamo disputato una partita dietro l’altra. La squadra si é completata bene. Abbiamo disputato le prime cinque partite in un sito prima di arrivare al Palaravizza la domenica mattina. Era la prima volta che giocavamo sui tappeti sintetici. Le bocce rimbalzavano un po’ di più e in conseguenza i tiri non rendevano come d’abitudine in Francia, su terreni in asfalto. Abbiamo dovuto adattarci, non c’é alternativa, é cosi per tutti. Mi ricordo degli ottavi di finale: perdevamo 0 a 7, abbiamo dovuto fare degli exploit. Se non sbaglio, Carlo ha trascinato il pallino per fare due punti. La partita da quel momento è cambiata”.

E la finale?
“Una finale contro Carlo Ballabene, con un grande Fabrice La Posta. Ha colpito dei pallini per salvarci, personalmente ho tirato bene. Carlo Bresciano e Silvio Riviera hanno puntato bene. E poi, l’ultima boccia di Silvio. Ha 50 centimetri per prendere il punto, se lo prende vinciamo, se no perdiamo. Come dire, si é mangiato il pallino (ride)!”.

Fabrice La Posta e Sébastien Grail nel 2011 a Feltre, dove hanno vinto il titolo iridato a coppie

Sébastien Grail e Fabrice La Posta sul gradino più alto del podio a Feltre

Come si vive quella giocata quando si é compagni di squadra?
“Sono dei grandi momenti, vorremmo essere al suo posto. Ci piace molto giocare quel tipo di boccia, che permette di far vincere i compagni. Ma ci sono bocce così anche durante la partita. Poco prima, siamo nella mano senza annullo, Fabrice deve colpire una boccia senza carambolare, altrimenti abbiamo perso, e la colpisce pulita. C’é qualche boccia decisiva di questa finale come quella descritta: resteranno impresse nella nostra memoria”.

Un aneddoto speciale riguardo a questa competizione ?
“Ciò che mi é rimasto impresso é il contesto intorno a questa competizione. Un buon weekend con Patrick e Fabrice. Siamo passati a Monaco. Al ritorno la domenica sera ci siamo fermati a Cannes. Siamo ripartiti il lunedì mattino alle 6:11. C’era stato in albergo un furto di gioielli preziosi! E’ indimenticabile”.

L’Euro di Alassio nel 2018 ?
“Mi faceva piacere tornare. Mi sono detto: ecco, quando vengo ad Alassio é per vincere. Ci credevo, era anche il mio ritorno nella nazionale francese. Conoscevo già il sito, l’atmosfera, i terreni. Sfortunatamente abbiamo perso la finale a coppie”. Avremmo dovuto vincere, se avessi colpito il pallino decisivo, i nostri avversari l’hanno colpito. Hanno giocato bene le bocce decisive, noi no, soprattutto io che non ho colpito il pallino per la vittoria. Non eravamo lontani, abbiamo fatto un buon percorso. Avevamo già battuto gli sloveni nella poule, non siamo riusciti a ripeterci. Ma abbiamo fatto un gran campionato con Jerome”.

Quale conclusione ?
“Credo che possiamo dire BRAVO agli organizzatori. Credo che Carlo Bresciano sia entrato nell’organizzazione da qualche anno. Complimenti a lui, sa ricevere, organizzare degli eventi, aiutare lo sport bocce a “mediatizzarsi”. Complimenti alla Bocciofila Alassina e ai comitati sportivi che sostengono questa organizzazione. Credo che di tornei così dovrebbero essercene di più, anche in Francia. Questo torneo riunisce tutti i giocatori: dal più basso al più alto livello. Questa mescolanza tra tutti i praticanti é davvero interessante”.

Christophe Campiglia

Sébastien Grail discute con il coach Emmanuel Bilon, Alassio 2018

(l’articolo è stato pubblicato anche sul sito della  Federazione Francese Sport Bocce)

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