Targa d'oro, parola ai protagonisti: Osvaldo Baudino
21/07/2020

La tripletta dell’uomo di ghiaccio

Classe 1957, nativo di Rivarolo Canavese, il “freddo” Osvaldo Baudino ha messo in bacheca tre edizioni della Targa d’oro. L’esordio a fine anni ’70, il primo podio nel 1998, i primi due successi nelle edizioni 1999 e 2000
(tre finali di fila con quella del 2001), il terzo nel 2009. Gioie e dolori con e contro la maglia della Brb.

Pensate ad una località da film (ovviamente) western, in un clima da “Per un pugno di dollari” e trasferitela su un campo da bocce.  Non è Clint Eastwood, ma gela tutti con la sua freddezza e il suo self control. Si tratta di Osvaldo Baudino, classe 1957, nato a Rivarolo Canavese, uomo di pura quantità, mai sopra le righe, carattere schivo, ma personalità agonistica di risalto. Nella speciale graduatoria dei vincitori ad Alassio, appartiene al gruppo di coloro che hanno conquistato per tre volte la Targa d’Oro.

Baudino e soci sui campi dell’Alassina contro i ‘rossi’ della Brb
(Bellazzini, C. Ballabene, Risso e Pautassi)

Lancio del pallino da parte di Baudino nella finale 2009, disputata ad Albenga

L’EMOZIONE ALASSINA  “Avevo vent’anni – esordisce Baudino – quando ebbi modo di vivere per la prima volta l’emozione alassina. Partecipai con una quadretta composta da giocatori di categoria Propaganda, l’attuale categoria C. Non chiedetemi come si chiamavano i miei soci, perché faccio fatica a ricordare i cognomi. Scendemmo in campo con la maglia della Bertolotti di Volpiano e arrivammo a giocare l’ultima partita la domenica mattina, nei sedicesimi“.

Dopo quell’esperienza, le presenze di Baudino ad Alassio furono alterne e sempre con formazioni considerate delle outsider. Per lui il periodo magico iniziò a fine anni Novanta. “Nel 1998, sotto le insegne della Balangerese, per la prima volta arrivai sul podio alassino. Con me c’erano Calvetti, Francioli e Vercellino. Dopo aver sofferto nei quarti di finale contro una formazione della Perosina, che riuscimmo a superare sul filo di lana, in semifinale ci toccò la Ferrero di Ballabene, Repetto, Suini e Caudera. Noi non sfigurammo, ma loro giocarono alla grande e non ci fu niente da fare. La stagione successiva venni ingaggiato dalla Brb, la società con la quale ci fu un rapporto particolare, nel senso che con quella maglia ebbi modo di vincere molto, e che in seguito trovai più volte come avversaria sia nel bene che nel male, di vittorie e sconfitte, in occasione della gara di Alassio“.

IMPRESA CONTRASTATA  – Il debutto alassino sotto le insegne rosse del club di Ivrea, per Baudino coincise con la conquista della prima Targa d’Oro .

“Non posso dimenticare il 1999 – dice Osvaldo – perché oltre al successo alassino, arrivò anche il mio primo titolo italiano a coppie in compagnia di Flavio Avetta. Per mettere le mani sul trofeo di Alassio fu impresa assai contrastata. Con i miei soci Avetta, Bombelli e Pane, ci illudemmo in finale di poter disporre piuttosto agevolmente di una formazione genovese composta da Pierin Pautasso, dai Picasso, padre e figlio, e da Basso. Se andate a leggere le cronache di quella partita e le nostre medie sia in bocciata che in accosto, vi renderete conto di come ci abbiano impegnato. Non ricordo i numeri esatti, ma di sicuro sia Bombelli che Avetta fallirono una sola bocciata su un totale di circa quarantacinque. L’anno dopo abbiamo realizzato uno dei record della Targa d’Oro: vincere la gara per due edizioni consecutive con gli stessi giocatori. Pure in quella circostanza si è trattato di una finale molto intensa, anche perché i nostri avversari vestivano la maglia dell’Alassina ed erano sorretti dal tifo del pubblico. Se non vado errato si trattava di Cappato, Folloni, più un giovane spilungone ed uno più anziano (Pesce e Miazza, ndr) che ha giocato una marea di bocce a pallino. Anche in questa circostanza Bombelli ed Avetta hanno dovuto fare gli straordinari“.

SFIORATO IL TRIS – Dopo aver conquistato nello stesso anno il secondo titolo italiano, stavolta a quadrette con la Brb, Osvaldo Baudino avrebbe potuto mettere a segno una storica tripletta consecutiva.

“Nel 2001 – precisa – ci siamo presentati ancora io, Avetta e Bombelli, ma al posto di Pane c’era Bellazzini. Abbiamo sfiorato il tris dopo una finale avvincente contro la Voltrese di Cavagnaro, Del Bene, Rossi e Benetto. Una partita a rincorsa. Con un parziale negativo per noi, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata. Dopo la parità, loro hanno trovato il punto del vantaggio, e su quel punteggio siamo andati avanti alcune giocate con annulli sul pallino, fino a quello decisivo colpito da Rossi a tempo scaduto. Esaurita l’esperienza con la Brb, sono passato alla Ferrero, vincendo tra l’altro il campionato italiano a coppie. Per un paio d’anni ho disertato la gara di Alassio, e nel 2005 avrei potuto togliermi un’altra soddisfazione con la quadretta che tutti consideravano favorita, formata da me, Bruzzone, Perras e Suini. Purtroppo però il francese era febbricitante e, arrivati sulla soglia del podio, ci siamo dovuti arrendere ad una quadretta, credo di Sommariva, composta da Luca Melignano, da un allievo e due giocatori di categoria B (Porta, Giordanino e Rosa, ndr). Ci hanno bastonato. Se non vado errato abbiamo fatto due punti“.

I dirigenti dell’Alassina premiano la quadretta vincitrice dell’edizione 2009

La concentrazione di Osvaldo Baudino

L’AVVERSARIA BRB – Nella stagione 2007/2008 il passaggio al Forno di patron Grivetto e, di lì a poco, il terzo successo alassino.

“Nel 2009, con Grivetto, Deregibus e Francioli – aggiunge Baudino – dopo aver sconfitto due formazioni della Brb, sia nei quarti che in semifinale, nel match conclusivo abbiamo trovato ancora Del Bene e Rossi, stavolta insieme a Ressia e Scorsa, e li abbiamo superati agevolmente. Nelle edizioni successive è iniziata la serie nera targata Brb. Nel 2010, con Bollati, Negro e Lucco Castello, la Brb (Abrate, Bunino, Cibrario, Birolo, ndr) ci ha battuto nei quarti di finale allo scadere del tempo. Due anni dopo, stavolta insieme a Grivetto, Janzic e Scassa, siamo stati costretti ad arrenderci in semifinale contro Ballabene, Grosso, Deregibus e Bellazzini, e sempre con la stessa quadretta ci hanno superato negli ottavi, Ballabene, Emanuele Bruzzone, Grosso, Bellazzini. Dopo quella edizione ho partecipato senza velleità con quattro amici. L’ultima presenza lo scorso anno con la maglia della Perosina, insieme a Manolino, a Mattia Mana e al fratello di Andrea Collet. E penso che quella resterà l’ultima mia partecipazione alla gara di Alassio“.

M.T.

curriculum completo (a cura della redazione di Bocceinvolo.it)

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