Macario e Alassio, oltre le nozze d’oro
Il campione astigiano è da più di 50 anni protagonista della Targa d’oro. Al suo attivo due indimenticabili vittorie
Aldo Macario e la Targa d’Oro: una storia che dura (quasi ininterrottamente) dal 1966. Il campione astigiano, classe 1950, ha al suo attivo tantissime partecipazioni, condite da due vittorie (nel 1995 e nel 2011) e un secondo posto (nel 1983). Se parli di Alassio con Aldo sfondi una porta aperta. Per lui la Targa d’Oro di Alassio è stata, è e sarà “la Gara”. E lui ne è sempre uno dei grandi protagonisti.
La prima volta non si scorda mai… Cosa ricordi del tuo debutto?
“Il mio esordio ad Alassio risale al 1966. Avevo 16 anni e ho partecipato con Mario Riccomagno, Antonio Delmastro e Domenico Marchisio, indossando la casacca della Way Assauto. Io ero ancora una categoria Allievi. Ovviamente ero il più giovane. Delmastro e Marchisio erano di “C”, Riccomagno un “A”. Nella quadretta io avevo il ruolo di bocciatore di testa. Per me era la prima gara importante a livello Senior. Ero parecchio emozionato, ma i miei tre compagni furono eccezionali. Mi incoraggiarono e mi sostennero come solo tre amici possono fare. Come prima volta non andò male: perdemmo nei quarti di finale dai futuri vincitori della gara, la quadretta dell’Italsider Genova composta da Puppo, Gaggero, Molinari e Longo. Quella partita si giocò al bocciodromo di Albenga il lunedì mattina perché il giorno prima si era messo a nevicare e la gara fu sospesa. All’epoca la Targa d’Oro era calendarizzata all’inizio di marzo, non c’erano tutti i bocciodromi di adesso e non si giocava a tempo”.
Aldo Macario in azione
La quadretta che ha trionfato nel 2011 per i colori liguri della Chiavarese: Macario con Lele Ferrero, Lele Bruzzone e Fabio Bellafronte
Hai vinto due volte ad Alassio. Nel 1995 con Eugenio Bonello, Carlo Pastre e Flavio Avetta per la Tubosider e nel 2011 con Fabio Bellafronte, Emanuele Bruzzone ed Emanuele Ferrero per la Chiavarese Caudera. Quale delle due vittorie ricordi con maggiore piacere?
“Quella del 1995, perché giocavo per una squadra della mia città. Con la Tubosider ho tanti bei ricordi. Bonello è scomparso pochi mesi fa. Era un personaggio, un appassionatissimo di bocce, anche se si era avvicinato tardi a questo sport. Con Paolo Ruscalla ai tempi creò proprio un bell’ambiente alla Tubosider”.
Prima delle due vittorie avevi ottenuto un secondo posto. Nel 1983, in una finale disputata in un giorno atipico…
“Sì, fu disputata di venerdì pomeriggio. Anche quell’anno la gara non si riuscì a concludere alla domenica. Io giocavo con Stefano Zunino, Elio Gianotto e Dario Bellotti per Bra. Perdemmo da Marco Musante, Angelo Timossi, Giorgio Repetto, Roberto Granara dell’Andrea Doria. E il giorno dopo la finale c’era la gara a coppie a Ventimiglia…”.
Alassio per te ha sempre un “sapore” particolare…
“Sì, perché quando non si andava per vincere, si andava con gli amici ‘per mangiare i pesci’. E non solo. Ricordo che a cavallo degli anni Sessanta e Settanta si andava ad Alassio anche per mangiare il pinzimonio. Una salsa che ad Asti era molto difficile da trovare e quando si trovava non era certo all’altezza di quella ligure. Mancavano alcune verdure. Mi ricordo che all’Hotel Caprera e all’Hotel Toscana ci facevano sempre trovare un pinzimonio eccezionale. Gianotto ne era ghiotto”.
Macario e alcune vecchie glorie in occasione della Targa Revival 2019
Targa d’oro 2019: il presidente del Colba, Carlo Bruzzone, e le miss con la mitica quadretta composta da Lino Bruzzone, Aldo Macario, Mario Suini e Paolo Notti. Quattro partite vinte e poi il forfait per mancanza di energie…
“Era bellissimo giocare in quella piazza. I giochi erano delimitati da steccati. Giocare su quella piazza era difficilissimo con i tracciati in salita e in discesa. C’erano giochi in verticale, verso il mare, e in orizzontale, vicino all’imbocco del budello. Mi ricordo il grande pubblico che faceva da cornice ai giochi e il bar all’angolo. Io ho giocato dappertutto, anche sino a Bordighera un anno, ma un fascino come piazza Partigiani non l’ho trovato da nessun’altra parte”.
L’anno scorso hai partecipato alla Targa d’Oro con tre “pezzi da novanta”…
“Sì, con Lino Bruzzone, Paolo Notti e Mario Suini. Per i colori del Nutella Team. Un’esperienza bellisssima. Io ho convinto gli altri tre a partecipare e ho allestito la quadretta. Notti era quattro anni che non prendeva il cartellino. L’ha preso apposta per la “Gara” di Alassio. Abbiamo vinto quattro partite e poi, il sabato sera, abbiamo dovuto dare forfait contro Angelo Cappato-Giovanni Follis-Claudio Gassino-Gabriele Graziano (Andora Bocce). Non avevamo più energie da spendere. Venivamo da quattro sfide intene in cui gli avversari avevano fatto di tutto per metterci in difficoltà, per di più la sera prima abbiamo sfidato le vecchie glorie francesi in una indimenticabile Targa Revival (ad Alassio – è noto – se le studiano tutte, ndr)”. La stessa mitica quadretta Bruzzone-Notti-Suini-Macario, che nel frattempo è arrivata a sommare 300 anni, avrebbe dovuto ripresentarsi ai nastri di partenza della Targa d’Oro 2020 (con la casacca dell’Alassina). Ma poi è arrivato il Covid e le bocce, come tutti gli altri sport, si sono dovute fermare. L’appuntamento è solo rinviato, lo speriamo, al 2021…
Antonella Laurenti
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