Tre vittorie con tre maglie diverse
Biellese, Dlf Asti e Gaglianico le maglie che indossava Pier Giovanni Grimaldi, piemontese arrivato alle bocce dopo aver abbandonato il calcio per infortunio, in occasione dei suoi trionfi alassini, tra il 1988 ed il 2004.
Nel suo album dei ricordi tante sfide risolte con l’ultima boccia…
Nel mondo delle bocce è entrato per caso. Ma non poteva smentire il detto popolare genovese della legge delle tre “B”, dove si dice che “A Bocce, Biliardu e Balun, zoega sulu chi le bun“, nel senso che per praticare quei tre sport devi avere innata predisposizione. E Pier Giovanni Grimaldi, promessa del calcio nelle giovanili del Torino, costretto a rinunciare alla sua passione a causa di un serio infortunio al ginocchio, non poteva non approdare sul pianeta bocce e pure lì mostrare d’essere un interprete talentuoso. Per giunta tecnicamente eclettico, in grado di ricoprire tutti i ruoli, da puntatore a bocciatore di testa, come ha mostrato nelle presenze alassine che gli hanno regalato tre volte la Targa d’oro.
DEBUTTO CON LA BIELLESE – Grimaldi, classe 1947, ha vestito molte maglie, ma è stato quello con la Biellese il periodo di più lunga militanza.
“La mia prima società – aggiunge Pier Giovanni – è stata la Livorno Ferraris, il club della località dove sono nato e dove, abbandonato purtroppo il sogno calcistico, mi sono avvicinato all’età di 25 anni, incuriosito dalle bocce. Dopo il trasferimento a Vercelli, nel ’73, per lavoro, ho giocato per la Timone e la Bellaria, entrambe società del vercellese, per poi passare alla Biellese, dove sono rimasto per oltre dieci anni. Con quei colori ho debuttato ad Alassio, nei primi anni ’80. Ero appena passato in categoria B. Non ricordo i nomi dei miei soci. Dopo diversi tentativi, nel 1988 riuscii a mettere le mani sulla prima Targa. Un po’ a sorpresa, perchè la nostra formazione era composta da tre giocatori di categoria B, io, Fassone e Botta, ed uno di C, Poratelli. Disputammo una finale assai incerta, contro Manzo, Bertola, Bertetti e Vito, che giocavano per Bra. Vincemmo con un punto di differenza, quello lo ricordo bene, perchè dovetti colpire il pallino decisivo con l’ultima boccia“.
Pier Giovanni Grimaldi con la maglia del Gaglianico
I quattro vincitori della Targa d’oro1998
QUARTI DI FINALE – La stagione successiva Grimaldi venne promosso in categoria A e nel 1990 ci riprovò con la Biellese, ma stavolta fu costretto a fermarsi prima del podio.
“In quell’edizione – sottolinea – cambiammo formazione. Scesi in campo con Crestani, Ceresa e Gianotto. Ci comportammo bene fino ai quarti di finale, ma nella circostanza l’avversario era tosto e ci mostrò disco rosso. Era la Chiavarese che stava iniziando a dominare la scena della massima serie. Dovemmo cedere a Bruzzone, Losano, Pastre e Pautasso. Quella di perdere nei quarti di finale diventò una costante anche nelle edizioni successive. Una volta con la Balangerese, insieme a Fassone. Con lui ero molto legato. Eravamo affiatati. Siamo stati soci in moltissime gare: ero il suo bocciatore di spalla. E con lui, insieme a Soncin e Conte, per i colori dell’astigiana Salvi Arreda di Torretta, abbiamo subito un pesante cappotto da parte di una quadretta braidese, schierante, mi sembra, Chiesa, Ternavasio, Leardi e Cavallero, nuovamente alle soglie della semifinale. Ancora alcune apparizioni con scarsi esiti e nel 1997 mi fregiai del primo ed unico titolo italiano della mia carriera, quello a quadrette di A con la biellese Amici Vaglio“.
La finale del 2004 sui campi dell’Alassina
IL SUCCESSO PIU’ BELLO – E l’anno dopo la seconda Targa d’oro, conquistata con una nuova maglia, quella del Dlf di Asti.
“Quello – dice Grimaldi – fu uno dei successi più belli. Per i Ferrovieri mi schierai con il solito Fassone insieme ad Aghem e Poratelli. Disputammo una finale altalenante contro la favorita Ferrero di Ballabene, Caudera, Suini e Repetto. Mi ricordo che Caudera ci teneva in modo particolare a vincere perché era la sua quarantesima partecipazione. Noi partimmo bene, ma nelle prime giocate ci capitò la giocata della svolta e non riuscimmo a sfruttarla. Restammo con sette bocce in mano e portammo a casa un solo punto. Appresso Aghem accusò difficoltà alle mani, forse a causa del freddo, e allora ci cambiammo: io passai a fare il bocciatore di spalla e lui secondo puntatore. Iniziammo a racimolare punti, ma loro si tennero in partita, mi sembra sino al 10-7, dopo di che chiudemmo la partita“.
La Gaglianico di (da sinistra) Gianni Ramasco, Pier Giovanni Grimaldi, Roberto Doria e Zanni Lucente.
Grimaldi in azione
Pier Giovanni Grimaldi in una recente immagine
Il numero di maglie indossate da Grimaldi lievitò ancora e nel 2003 ancora l’ennesima sconfitta nei quarti di finale, stavolta sotto le insegne del Pianezza.
FORMAZIONE COMPETITIVA – “Un’altra partita – ricorda Grimaldi – ad altissimo livello. Avevamo una formazione competitiva, arrivata sin lì con eccellenti prove. Con Mometto, Griva e Risso affrontammo a viso aperto la Tubosider di Piero Amerio, Repetto, Gamba, Ruscalla. Fu un confronto equilibrato che giocammo alla grande. Loro ci costrinsero a bocciare a ripetizione. Potrò sbagliarmi, ma sia Griva che Risso sfiorarono il cento per cento in bocciata. Finì sul filo di lana, sul risultato di 10-9. L’anno dopo riuscii a prendermi la rivincita, stavolta con la maglia del Gaglianico che potè iscrivere per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della Targa. Stavolta avevo come soci Zanni Lucente, Gianni Ramasco e Roberto Doria. In finale ritrovai i colori della Tubosider, ma insieme ad Amerio e Gamba, c’erano Olivetti e Vottero. Restammo in equilibrio sino a metà partita, poi a loro capitò la giocata decisiva per poter chiudere i conti. Arrivarono a quota dodici. Lo scampato pericolo ci convinse che dovevamo provarci. Riuscimmo a portarci a un passo dalla vittoria e sul parziale di 11-12 a vincere la mia terza Targa, proprio grazie alla mia ultima boccia, un biberon vicino al filo laterale. Una finale sofferta, come assai sofferta fu la partita dei quarti di finale contro la Sommarivese dei giovani Melignano e Giordanino. Anche in quella circostanza loro non riuscirono a capitalizzare i dodici punti conquistati, e noi fummo bravi a risalire poco per volta la china. La cosa che ricordo benissimo è che nell’ultima giocata realizzammo ben cinque punti per il definitivo 13-12“.
Dopo quel successo, Grimaldi ha partecipato una sola volta alla gara di Alassio, lui dice per motivi di età e di famiglia (“prima di tutto vengono la famiglia e la mia nipotina“). Intanto è tornato da dove era partito, nella Livorno Ferraris, località che a discapito del nome si trova in provincia di Vercelli, dove gioca per diletto e quando può elargisce consigli ai giovani del vivaio.
Le altre interviste…
Silvio Riviera
L’onore-onore della giocata decisiva Nella finale del 2012 della Targa d’oro Silvio Riviera, ex c.t. azzurro, si è trovato nelle mani la “Boccia”. Silvio Riviera é conosciuto in Francia per due ragioni principali. Ha giocato nella prima divisione...
Emanuele Bruzzone
Bruzzone e Alassio, nozze d’argento rinviate... Il debutto di Emanuele, quando era ancora allievo, nel 1990. La prima (e per ora unica) vittoria nel 2011.Il campione varazzino ripercorre le sue molteplici presenze alla Targa d’oroIl quarantaseienne...
Simone Mana
Un nome, una garanzia Per Simone Mana nel 2013, a 18 anni appena compiuti, il suo primo (e per ora unico) successo nella Targa d’oroDal 2008, quando tredicenne iniziò a frequentare i podi dei campionati italiani con un secondo posto nell'individuale under...
Aldo Macario
Macario e Alassio, oltre le nozze d’oro Il campione astigiano è da più di 50 anni protagonista della Targa d’oro. Al suo attivo due indimenticabili vittorieAldo Macario e la Targa d’Oro: una storia che dura (quasi ininterrottamente) dal 1966. Il campione...
Osvaldo Baudino
La tripletta dell'uomo di ghiaccio Classe 1957, nativo di Rivarolo Canavese, il "freddo" Osvaldo Baudino ha messo in bacheca tre edizioni della Targa d'oro. L'esordio a fine anni '70, il primo podio nel 1998, i primi due successi nelle edizioni 1999 e...
Giancarlo Losano
Un giocatore per tutte le stagioni Dall’esordio del 1979 all’ultima apparizione del 2011, ecco i ricordi delle esperienze alassine del pinerolese Giancarlo Losano, sceso in campo ad Alassio con tante “maglie” diverse. Il suo nome figura tre volte nell’albo...
Albino Cuneo
Agli albori della Targa d’oro Gran colpitore (non a caso denominato il Guglielmo Tell delle bocce), pluridecorato a livello nazionale e internazionale, Albino Cuneo, chiavarese prossimo a compiere 88 anni, ha trionfato in tre delle prime 10 edizioni della...
Mauro Fassone
Fedeltà allo Spiaggia, per non tradire l’amata Targa d’oro Mauro Fassone, vercellese classe 1954, non ha un curriculum ricco come i colleghi già intervistati,eppure ha trionfato tre volte ad Alassio, dove ha debuttato quando era ancora minorenne.Non ha il...
Piero Paletto
Paletto, l’artista dell’accosto Il fortissimo puntatore torinese, arrivato anche a disputare più finali iridate (nel 1978 l’Italia perse dalla Francia dopo oltre 7 ore di gioco), ha trionfato tre volte ad Alassio. Nel 1976 fece parte della quadretta...
Giancarlo Selva
Un tris e un po’ d’amaro... sotto i baffi Per il campione biellese Giancarlo Selva, classe 1936,la Targa d’oro di Alassio, cui ha partecipato una cinquantina di volte da giocatore,è sempre stato un appuntamento imprescindibile. I suoi trionfi risalgano al...
Fabrizio Deregibus
Deregibus ad Alassio, come fare centro al primo colpo Nel 1987, non ancora 21enne, il campione torinese è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio della Targa d’oro.Ad oggi i suoi successi sono quattro..."Almeno in una cosa sono pari al...
Nicola Sturla
Quattro successi e una partita di cinque ore… Sono ancora tanti i ricordi (per la maggior parte belli) che il ligure di Lavagna Nicola Sturla, quasi 78enne e 10 titoli mondiali all’attivo, conserva della gara di Alassio. Il periodo d’oro tra il 1973 e il...
Carlo Ballabene
Il poker del Principe L’atleta di Santa Margherita Ligure, da qualche anno in forza alla Brb Ivrea, è uno dei più “ricercati” dal pubblico di Alassio,dove ha esordito a soli 18 anni, con la maglia dell’Ardita.Quattro volte ha chiuso la Targa d’oro senza...
Franco Benevene
Ad Alassio cinque successi e… mezzo Tutti concentrati tra il 1964 e il 1973 i trionfi del torinese Franco Benevene nella Targa d’oro.E se nel 1979 la finale non fosse stata rinviata e non si fosse infortunato...Il torinese Franco Benevene, classe '42 nel...
Lino Bruzzone
L’irresistibile attrazione del mancino di Sampierdarena Protagonista ad Alassio dal 1962, con sette successi all’attivo,il campionissimo ligure Lino Bruzzone ha tante belle storie da raccontareNon solo occupa le prime posizioni della hall of fame dei più...
Giuseppe Andreoli
Le bocciate a campanile e le scarpe sbagliate… I curiosi aneddoti dell’astigiano Giuseppe Andreoli, sei volte vincitore ad Alassio, la prima nel 1969 con il mitico GranagliaSui campi di Alassio ha scritto pagine indimenticabili, soprattutto a suon di...
Mario Suini
Non ho dubbi: “E’ la gara più bella” Dieci trionfi ad Alassio, l’ultimo nel 2015 a 45 anni di distanza dal primo, per il campione ossolano Mario Suini “È sicuramente la gara più bella. Ha un fascino particolare. Io ne ho disputate tante, ma Alassio è...
Arrigo Caudera
I lucidi ricordi del “recordman” Ad Alassio dodici centri e tanti campioni al fianco del torinese Arrigo Caudera, classe 1926, vittorioso per la prima volta nel 1958In un clima di grandi incertezze legate all'emergenza coronavirus, anche le bocce sono...